Ordinazioni diaconali a Udine

Il 1° ottobre tre giovani del nostro seminario saranno ordinati diaconi: si tratta di Bernard Emmanuel Appiah, Raymond Darkwah, di origini ghanesi, e Assosolm Dominique Mandjami, con radici in Togo. Quest'ultimo sarà diacono per l'Arcidiocesi di Udine, mentre i due compagni di ordinazione saranno al servizio della Chiesa udinese ma incardinati nella diocesi di provenienza.

Il Seminario Interdiocesano san Cromazio d’Aquileia annuncia con gioia l’

ORDINAZIONE DIACONALE

di Bernard Emmanuel AppiahRaymond DarkwahDominique Assosolm Mandjami.

Domenica 1° ottobre 2023 alle 16.30 in cattedrale a Udine i tre giovani saranno ordinati diaconi per la preghiera e l’imposizione delle mani di S.E.R. mons. Andrea Bruno Mazzocato, arcivescovo metropolita di Udine.

La celebrazione sarà trasmessa in streaming sul canale Youtube della Cattedrale di Udine e in diretta su Radio Spazio.
Per la notizia in lingua inglese e in lingua francese rimandiamo alla pagina sul sito dell’Arcidiocesi di Udine.

 

Chi sono i tre diaconi

Bernard Emmanuel Appiah (a sinistra nella foto) è originario del Ghana e proviene dalla parrocchia St. Thomas Cathedral nella diocesi di Obuasi e attualmente presta servizio nella parrocchia di sant’Andrea in Paderno (UD); anche Raymond Darkwah (nella foto a destra) proviene dal Ghana, lui è dalla parrocchia Sacred Heart of Jesus Parish a Akrokerri (sempre della diocesi di Obuasi) e presta servizio presso la parrocchia di Santa Maria di Pieve di Rosa in Camino al Tagliamento (UD).
Il loro arrivo in Italia risale al 2018, in seguito a una convenzione tra la Diocesi di Obuasi e l’Arcidiocesi di Udine. All’epoca entrambi avevano già maturato la volontà di seguire il Signore nel sacerdozio, iniziando gli studi nel seminario di Accra, a cui fa riferimento la Chiesa di Obuasi. Entrambi sono nati proprio a Obuasi: Bernard Emmanuel nel 1989 e Raymond nel 1996. Saranno incardinati nella diocesi di Obuasi, loro diocesi di origine.

Dominique Assosolm Mandjami (al centro nella foto), originario del Togo, è nato nel 1991 a Tchékpo-Dévé, un villaggio immerso nella foresta tropicale e situato circa 50 chilometri a nord di Lomé, capitale del Togo. Dopo essere giunto in Italia con alcuni familiari, per Dominique ecco la scelta di entrare in seminario a Castellerio. Egli sarà diacono per l’Arcidiocesi di Udine.
Come parrocchia di origine fa riferimento alla parrocchia di Santa Maria Annunziata nella Chiesa Metropolitana e attualmente presta servizio nella di San Giorgio martire in Pagnacco (UD).

 

Cos’è il diaconato

Il diaconato è il primo grado del sacramento dell’Ordine, a cui segue quello del presbiterato e quello dell’episcopato. È una tappa intermedia verso l’ordinazione sacerdotale, l’ultima e più importante prima del sacerdozio.
Non tutti i diaconi proseguono il cammino verso l’ordinazione sacerdotale: se ciò avviene – come per Dominique, Bernard e Raymond – si parla di diaconato transeunte, ossia “in transito” verso il grado del presbiterato.

La promessa di obbedienza al Vescovo diocesano è propria dei diaconi, così come l’impegno a vivere nel celibato (elemento che non sussiste nel caso di ordinazione di diaconi permanenti già sposati, i quali non possono accedere al sacerdozio). I diaconi, inoltre, si impegnano quotidianamente a «custodire lo spirito di orazione e adempiere fedelmente l’impegno della Liturgia delle Ore».

Il ministero del diacono è sintetizzato dal Concilio Vaticano II con la triade «diaconía della liturgia, della predicazione e della carità», con cui serve «il popolo di Dio, in comunione col vescovo e con il suo presbiterio». Quindi il diacono può “amministrare solennemente il battesimo, conservare e distribuire l’Eucaristia, assistere e benedire il matrimonio in nome della Chiesa, portare il viatico ai moribondi, leggere la Sacra Scrittura ai fedeli, istruire ed esortare il popolo, presiedere al culto e alla preghiera dei fedeli, amministrare i sacramentali (le benedizioni e altri), presiedere al rito funebre e alla sepoltura“.

Il diacono non può celebrare la Messa: al limite può presiedere una Liturgia della Parola. Nella liturgia egli si riconosce perché, a differenza dei presbiteri, veste la stola “alla maniera diaconale”, ossia di traverso. Il diacono può anche vestire la dalmatica, un antico paramento riservato proprio al servizio liturgico diaconale.

Il legame tra carità ed evangelizzazione è tipico del diacono fin dalla sua ordinazione: nel rito di ordinazione diaconale, infatti, il Vangelo è consegnato nelle mani dei diaconi: questo significa che i diaconi sono chiamati a portare fra la gente la Parola seguendo il magistero dei pastori.

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