Il cammino educativo comunitario
La comunità del Seminario è un dono
L’ingresso in Seminario è determinato da una scelta presbiterale sufficientemente motivata e orientata alla diocesi; è preceduto da un percorso scolastico completo (diploma di scuola media superiore) ed accompagnato da un robusto discernimento spirituale sugli aspetti vocazionali di base realizzato sotto la guida di una guida spirituale.
Ogni comunità cristiana è un dono del Signore e in essa si sperimenta la Sua presenza e si testimonia il Suo amore nel mondo. Questo lo è in modo particolare la Comunità del Seminario. Essa è a tutti gli effetti la Comunità cristiana in cui Gesù risorto chiama i seminaristi a crescere nella fede, amare e servire il Signore Gesù.
Ai formatori e ai docenti spetta il compito di viverla ed animarla con intelligente e colto amore per Cristo e la Chiesa. Agli alunni, spetta l’impegno ad accogliere e custodire i doni che verranno offerti dagli educatori. L’atteggiamento più proficuo è l’affidamento a questa Comunità educante e la docilità alle sue proposte; in questo modo si realizzerà il dono a Cristo e alla Chiesa nel sacerdozio. Certo la Comunità non esaurisce in sé la proposta educativa in modo quasi magico; essa presuppone un necessario percorso di ascesi personale che porti ad una conformazione autentica e radicata dell’uomo-chiamato in Cristo.
Il Seminario è un'istituzione educativa ecclesiale.
La formazione CULTURALE
Lo studio e la formazione culturale sono questione seria e fondante per la formazione di un futuro presbitero. Esso richiede passione, silenzio, concentrazione, contemplazione, confronto e condivisione. Il percorso degli studi è stato fissato dai Vescovi italiani; pertanto è normativo e vincolante per l’ordinazione. All’inizio del percorso di formazione presbiterale viene valutata ogni singola situazione personale, affinché la preparazione culturale e spirituale di base sia sufficiente per l’avvio del cammino di discernimento e dello studio della teologia. Varie le materie che vengono studiate: nella pagina Piani di studio un elenco dei corsi offerti dallo Studio teologico interdiocesano.
La formazione UMANA e VOCAZIONALE
Il Seminario è comunità di uomini maturi, ma bisognosi di crescere in umanità. Pertanto si richiede a tutti di vivere il tempo del Seminario come tempo in cui sviluppare la pazienza e l’attesa senza pretesa del dono (il sacerdozio); di maturare relazioni serene e proficue; di realizzare l’armonia e la relazione con tutti; di formarsi ad essere uomini e preti contenti di servire tutti, con nessuna eccezione; uomini e preti capaci di molto ascolto, di dialogare sempre, di tacere se necessario, sicuramente capaci di rifiutare il pettegolezzo e la chiacchiera; capaci di riflettere assieme agli altri uomini e donne dei vissuti umani, della storia, delle persone e della vita e dei problemi della comunità.
La persona in cammino
La varietà di età, di provenienze e di esperienze impone una diversificazione nel percorso di formazione. È compito degli educatori, e di nessun altro, addentrare nella vita spirituale e nella conoscenza della vita liturgica i nuovi seminaristi, così che essi sperimentino la potenza della grazia divina. Il percorso richiede gradualità nella vita spirituale, nella vita liturgica, lunghi tempi di silenzio e di riflessione; per questo motivo i momenti spirituali comunitari sono diversi per età e tappe di crescita.
Il percorso spirituale comunitario
Tutti i seminaristi devono lasciarsi guidare ad una vita spirituale individuale, di spessore, che sia sostegno per la vita del cristiano e del futuro presbitero diocesano.
Momenti privilegiati per realizzare questo percorso sono:
- La preghiera e la meditazione quotidiana, i cui contenuti esclusivi sono la Parola di Dio e i misteri della fede cattolica. A questo proposito, è indispensabile lasciarsi guidare dalle indicazioni del Direttore spirituale.
- L’adorazione Eucaristica personale o comunitaria e la Lectio divina del giovedì aprono il cuore all’intimità con il Signore Gesù Cristo.
- I ritiri spirituali periodici e gli esercizi spirituali annuali educano all’approfondimento spirituale.
- Il dialogo frequente con il Direttore spirituale e con gli educatori forma il seminarista alla ricerca della verità e alla volontà di Dio;
- L’educazione alla recita, alla meditazione e al canto dei salmi educa alla preghiera corale; -
L’educazione al celebrare contribuisce a formare una concezione adeguata della Liturgia secondo il Magistero della Chiesa.
Lungo il percorso il Direttore spirituale verifica la progressione nella vita interiore e nella vita di preghiera. È necessario che il seminarista si lasci guidare con fedeltà affinché vi sia una reale maturazione cristiana e vocazionale nell’unione tra fede e vita, studio e preghiera. Scopo dell’itinerario educativo è portare ciascuno ad una vita spirituale robusta e fedele in vista del presbiterato.
La formazione alla vita PASTORALE
Il tirocinio pastorale
I seminaristi svolgono tempi di tirocinio pastorale nelle parrocchie per alcune attività concordate tra il Parroco e il Rettore del Seminario secondo la seguente tempistica:
- Biennio di discernimento iniziale (di norma nella parrocchia di origine)
Si assume un impegno stabile in una sola attività concordata che viene svolta tra il sabato pomeriggio e la domenica mattina. - Biennio di preparazione ai ministeri istituiti (di solito nella parrocchia di tirocinio)
Si presta servizio dal sabato pomeriggio alla domenica mattina, assumendo impegni stabili in alcune attività concordate. - Biennio di preparazione ai ministeri ordinati
Il primo anno si presta servizio dal sabato mattino alla domenica, pranzo compreso mentre, nell'anno del diaconato, si presta servizio dal venerdì sera al lunedì mattino.
Il servizio liturgico diocesano
È richiesto a ogni seminarista la partecipazione alle celebrazioni diocesane presiedute dal Vescovo, soprattutto in cattedrale: «Infatti la vita liturgica della diocesi che fa perno attorno al vescovo, raccomandata a tutti i fedeli, è ancor più necessaria a coloro che sono destinati a diventare cooperatori del loro vescovo. Conviene dunque che nelle maggiori solennità – specie durante il Triduo pasquale o in altre circostanze secondo la tradizione diocesana – gli alunni, soprattutto i diaconi, si raccolgano intorno al loro vescovo in unione con lui esercitino i ministeri che sono stati loro impartiti con l’Ordinazione o il conferimento, sia quando egli celebra nella cattedrale, sia quando celebra in altre chiese» (Istruzione In ecclesiasticam futurorum della Sacra Congregazione per l’Educazione Cattolica sulla formazione liturgica nei Seminari, n. 15).
I seminaristi di ogni diocesi eleggono un coordinatore per il servizio in cattedrale. I seminaristi non si devono sostituire al cerimoniere vescovile, cui spetta la responsabilità dell’organizzazione delle celebrazioni vescovili. D’intesa con il cerimoniere vescovile, l’incaricato diocesano provvederà a stendere un calendario per i servizi e darà le opportune indicazioni circa la veste liturgica (abito talare e cotta o alba).
Altri momenti di vita diocesana
Secondo le circostanze i seminaristi potranno partecipare ad altri momenti della vita delle rispettive Diocesi (veglie giovanili, esperienze di animazione vocazionale…).
È possibile leggere, per avere maggiori notizie sulla formazione dei presbiteri, il documento LA FORMAZIONE DEI PRESBITERI NELLA CHIESA ITALIANA: Orientamenti e norme per i seminari (terza edizione).