Lettera di un iscritto all’iniziativa diocesana Monastero Invisibile

Lettera di un iscritto all’iniziativa diocesana Monastero Invisibile – Prega per le Vocazioni, indirizzata a don Ilario Virgili, direttore spirituale del Seminario Interdiocesano di Castellerio.
 
 
Sono M. C., di S. Andrat (Talmassons, ndr). Ho letto e riletto, con tanto piacere, il tuo articolo in La Vita Cattolica del 19 novembre 2015: Un monastero invisibile, costruito con pietre vive. Prega per le vocazioni. A dir il vero, penso di aver aderito già anzitempo a questa provvidenziale iniziativa, promossa dall’équipe di Pastorale Vocazionale della diocesi, nel ricordo del monito di Gesù: «La messe è molta, pregate il Padrone della messe, perché mandi operai nella sua messe» (Lc 10, 2). Ogni giorno mi impegno di fare al Signore Gesù un ricordo particolare per le vocazioni sacerdotali, religiose e familiari. In modo particolare lo faccio per la nostra diocesi di Udine ed ora anche per le diocesi sorelle di Gorizia e Trieste: «Siam la stirpe dei martiri indoma, che Aquileia…». Perciò con gioia desidero iscrivermi a questa iniziativa Un monastero invisibile di pietre vive. L’intuizione del Papa (ora santo) Giovanni Paolo II (6 gennaio 1979): «La nostra preghiera si diffonda continuamente nelle chiese, come in un monastero invisibile» è veramente attuale e provvidenziale. Questo mi commuove, ripensando che il 1 maggio del 2011 ho avuto la gioia e la grazia di essere in piazza San Pietro per la sua canonizzazione a Roma. Nell’agosto dello stesso anno sono stato pellegrino nel suo paese natale (dove ho servito messa all’altare dove Lui, ragazzo, faceva il chierichetto), quindi a Cracovia e al santuario internazionale da Lui dedicato alla Divina Misericordia. Qui, riposano le spoglie mortali di S. Faustina Kowalska, la grande apostola della Divina Misericordia, da Lui prima beatificata, poi canonizzata nell’anno giubilare 2000, proprio nella domenica dopo Pasqua, ora domenica della Divina Misericordia. Leggendo la biografia di questi due santi, maggiormente ho riflettuto sulla missione e grandezza del sacerdote e, di conseguenza, sull’importanza di pregare ogni giorno per loro e per le vocazioni (specie ora che è un momento di crisi). È Il sacerdote che fa scendere sull’altare Gesù vivo: «Questo è il mio corpo…»; è il sacerdote che riporta Gesù, con la pace, nel cuore dell’uomo, quando da Lui si è allontanato seguendo il maligno: «Io ti assolvo…», ed è commovente! Com’è provvidenziale l’Anno della Misericordia, voluto e indetto sotto l’ispirazione dello Spirito Santo (come si espresse il vescovo A. Bruno), in questi particolari tempi in cui viviamo. Ed è sempre il sacerdote che dispensa la Misericordia infinita, l’Amore, il perdono, la speranza del Signore Gesù. Mi vengono alla mente le parole che Gesù disse a Santa Faustina: «L’umanità non troverà pace finchè non si rivolgerà con fiducia alla Divina Misericordia» (dal diario di Santa Faustina Kowalska). E il Papa Giovanni Paolo II: «La luce della Divina Misericordia, che il Signore ha voluto riconsegnare all’umanità attraverso il carisma di Sr. Faustina, illuminerà il cammino degli uomini del terzo millennio» (30 aprile 2000). Così, di cuore, auguro che il Monastero Invisibile di Pietre Vive, con la luce dello Spirito Santo e con l’intercessione di Maria, sua Sposa e dei santi Apostoli della Divina Misericordia S. Faustina e S. Giovanni Paolo II, possa veramente essere eretto maestoso in breve tempo, specialmente ora, dopo l’approfondita lettera pastorale dell’Arcivescovo Eterna è la sua Misericordia.
Ed ora, carissimo don Ilario, di tutto cuore porgo a te e, tuo tramite, al Rev.mo rettore don Maurizio Zenarola, al moderatore, agli educatori e ai cari seminaristi gli auguri più fervidi e fraterni di un cammino sempre più spedito verso la santità e di fecondo apostolato con Gesù, confido in Te.
Mandi, mandi… e Pas e Ben! 
 
M. C.

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